Il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” si abbina alla perfezione alla presentazione delle pietanze. Una buona ricetta acquista un valore aggiuntivo se i cibi vengono portati in tavola con stile ed eleganza.
Storia di una tradizione
Il tagliere ha origine come strumento di lavoro nelle case degli allevatori di bestiame sotto forma di un grosso e pesante ceppo sul quale il macellaio preparava i tagli di carne da vendere. Col tempo questo utensile diventa più maneggevole ed entra nelle cucine di tutte le case. Ne esistono di diverse dimensioni e materiali tra cui il legno, il marmo (più adatto per i dolci), il vetro e la resina. Oltre a essere uno strumento d’uso quotidiano, il tagliere diventa anche un elemento di esposizione del cibo in tavola.
Nel nord Italia, l’antica tradizione contadina vede il tagliere come un metodo di servire a tavola la polenta: rigorosamente in legno, ampio e di forma rotonda. Probabilmente questo perché il legno è in grado di disperdere il calore meno velocemente rispetto ad altri materiali.
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Principali parametri per la scelta
Il primo parametro da considerare per l’acquisto di un tagliere per polenta è la sua dimensione. Considerando di preparare la polenta per 3 o 4 persone, può essere sufficiente un tagliere con diametro di 30-35 cm come quelli proposti da Bamdoo, Home e Kitchen Craft. Al contrario se c’è in previsione la preparazione di una grande quantità di polenta, il tagliere deve necessariamente essere di maggior diametro come quelli da 50 o 60 cm proposti da Habi. Un altro fattore importante è il peso e in tal senso i taglieri di Habi, Caper e Panetta Casalinghi sembrano essere i più solidi. Un tagliere troppo leggero, durante il processo di “rovesciamento” della polenta, potrebbe scivolare. Al contrario un tagliere troppo pesante sarebbe difficilmente trasportabile.
Il legno usato per i taglieri da polenta, caratterizzato da colorazioni e venature differenti, deve essere duro e resistente. I brand Habi e Home propongono taglieri in legno di abete, Demolli in legno di faggio, Prestige di acacia, Bamdoo in legno di bambù e Kitchen Craft di quercia.
Alcuni taglieri, come i modelli di Caper e Panetta Casalinghi, vengono proposti con due maniglie per il traporto. La maggior parte (Habi, Bamdoo, Demolli, Home, Kitchen Craft e molti altri) però ha mantenuto la sua tradizionale forma con un unico manico utile per afferrarlo più stabilmente e portarlo in tavola. Inoltre, i suddetti taglieri presentano un foro sul manico, utile per appendere con facilità l’utensile in cucina favorendo un notevole risparmio di spazio.
Alcuni taglieri sono proposti con accessori aggiuntivi come il tagliere di Caper e Panetta Casalinghi che ha abbinato un coltello in legno per polenta e il tagliere di Professional Cooking che è dotato di supporti per una migliore stabilità.
Manutenzione e pulizia
Il tagliere per polenta in legno non può essere lavato in lavastoviglie, quindi è necessario qualche accortezza per mantenerlo bello e igienico per lungo tempo. Prima ancora d’iniziare a utilizzarlo, vi è la necessità di sciacquarlo sotto l’acqua corrente, immergerlo per 5 minuti nell’acqua tiepida proveniente dalla cottura di pasta o riso e far asciugare. Al momento dell’utilizzo strofinarlo con carta da cucina imbevuta di olio.
Dopo il suo uso invece risciacquare con acqua calda (senza sapone o con poche gocce di sapone ecologico) e strofinarlo con uno spazzolino per piatti. Lasciare asciugare molto bene per qualche giorno e riporlo in un luogo asciutto. Per evitare eventuali deformazioni del tagliere è consigliato anche ungerlo con un olio minerale alcune volte all’anno. Solo in questo modo il tagliere durerà più a lungo, mantenendo inalterato il suo fascino.
Col tempo, alcuni artigiani del legno sono diventati veri e propri designer proponendo taglieri decisamente affascinanti, che arricchiscono la presentazione non solo della polenta ma anche di antipasti, bruschette, sushi, salumi, formaggi e frutta.