Chi lavora nel campo dell’elettricità ne vede e ne maneggia a centinaia per ogni progetto: i pressacavi sono un tipo di connettore che vede un utilizzo estremamente massiccio. Il loro scopo è semplice in sé: hanno il ruolo di unire il cavo elettrico e il macchinario che ne viene alimentato, riducendo lo stress nel punto di contatto e sigillando il foro. Trattandosi di un utilizzo tanto generico, trovano applicazione nelle industrie più diverse, e sono quindi disponibili in una quantità enorme di modelli e varianti, che possono differire sia per misure, che per forma, che per materiale costruttivo utilizzato nella loro realizzazione.

Se infatti analizziamo i diversi materiali utilizzati, troveremo pressacavi in ottone e in rame, in acciaio inox e in alluminio, e per quanto riguarda i materiali non metallici, in plastica, come Nylon e poliestere. Tanta varietà assicura che, qualunque sia il campo di applicazione, l’ambiente operativo, e quali che siano le necessità specifiche, esista sempre il modello di pressacavi perfetto per il caso preciso, così che qualsiasi impianto, in interno o in esterno, possa garantirsi la protezione rappresentata da questi connettori.

Sono tante, infatti, le piccole e grandi garanzie che un pressacavi assicura all’impianto in cui viene utilizzato. Rendono solida e stabile la connessione macchinario – cavo; fungono inoltre da sigillo nel punto di connessione, così da tenere fuori dal dispositivo la polvere e l’umidità che ne potrebbero andare a disturbare il funzionamento. Nel caso in cui sia necessario, infine, mettere a norma l’impianto e il macchinario anche per la sicurezza in caso di incendio o di esplosione, esistono pressacavi speciali costruiti per fare da barriera perfino nel caso di questi eventi, contenendo ad esempio un eventuale incendio all’interno del macchinario stesso.