Il fenomeno della devianza sociale: cause e rischi

La devianza sociale è un fenomeno complesso che riguarda comportamenti, atteggiamenti o stili di vita che si discostano dalle norme condivise all’interno di una società. Non sempre coincide con atti illegali o criminali, ma può includere anche condotte non conformi a ciò che la collettività ritiene accettabile. La sua analisi è in costante studio in ambito sociologico, psicologico ed educativo, poiché le implicazioni coinvolgono diversi ambiti della vita sociale. La devianza sociale negli adolescenti rappresenta un fenomeno complesso che interessa genitori, educatori e istituzioni. Con questo termine si indicano quei comportamenti che si discostano dalle norme condivise, come bullismo, vandalismo, abuso di sostanze o microcriminalità. Le cause principali sono spesso riconducibili a fattori familiari, scolastici e sociali: mancanza di dialogo, difficoltà relazionali, pressioni del gruppo dei pari. Prevenire la devianza giovanile richiede interventi educativi mirati, supporto psicologico e politiche inclusive. Promuovere attività culturali e sportive aiuta gli adolescenti a sviluppare competenze sociali positive e a costruire un’identità equilibrata, riducendo il rischio di comportamenti devianti.

Bisogna partire dal presupposto che la devianza sociale è un fenomeno multifattoriale che richiede una lettura articolata e interventi coordinati su più livelli per tentare un intervento mirato. L’approccio educativo e preventivo risulta cruciale, soprattutto nei contesti giovanili, dove è possibile agire con maggiore efficacia. Comprendere le radici del disagio e costruire percorsi di reinserimento sociale sono obiettivi condivisi da tutte le figure coinvolte nel processo formativo, educativo e assistenziale.

Non a caso, molte delle ricerche oggi condotte si concentrano principalmente sulle cause della devianza sociale, che possono essere molteplici e interconnesse. Esistono fattori individuali, come disturbi psicologici, difficoltà comportamentali, esperienze traumatiche o contesti familiari disfunzionali, che possono influenzare l’insorgenza di comportamenti devianti. Alcuni soggetti manifestano difficoltà nell’adattarsi alle regole sociali per motivi legati alla sfera affettiva, cognitiva o relazionale.

Accanto a queste motivazioni personali, si identificano anche cause strutturali, legate a disuguaglianze economiche, marginalità sociale, esclusione culturale e mancanza di opportunità. Fenomeni come la povertà, la disoccupazione giovanile, la bassa scolarizzazione e la carenza di servizi sul territorio possono aumentare il rischio di devianza, soprattutto nei contesti urbani più vulnerabili. In tali situazioni, la mancanza di accesso equo a risorse educative, lavorative e sanitarie contribuisce a generare sentimenti di frustrazione e disagio.

Un aspetto rilevante da considerare è l’emergere della devianza in età precoce. Infatti, la devianza sociale può interessare gli individui anche in tenera età e i percorsi accademici come un master in psicologia dell’infanzia e dell’adolescenza o la laurea in scienze della formazione aiutano i futuri formatori a individuare da subito le cause del malessere. Intercettare i segnali di disagio nei contesti scolastici e familiari può rappresentare un passo fondamentale nella prevenzione di comportamenti a rischio. Lo studio della devianza in ambito universitario si sviluppa in modo interdisciplinare, coinvolgendo pedagogia, sociologia, psicologia e diritto minorile.

I rischi associati alla devianza sociale sono numerosi e toccano diversi ambiti della vita dell’individuo. Uno dei principali pericoli è quello dell’emarginazione, ovvero l’esclusione dal tessuto sociale e relazionale, che può condurre a una condizione cronica di isolamento. A ciò si aggiungono possibili ripercussioni sulla salute mentale, con l’insorgenza di ansia, depressione e disturbi della condotta. Nei casi più gravi, la devianza può evolversi in forme di criminalità minorile o adulta, accentuando la distanza tra l’individuo e la società: secondo un report del 2024 appaiono triplicati i crimini commessi da Under 18, con una particolare attenzione rivolte alle rapine.

La scuola e i servizi sociali rappresentano i principali presìdi di osservazione e intervento precoce. Progetti di prevenzione, inclusione e sostegno psicologico sono fondamentali per ridurre il rischio di esclusione e per favorire l’integrazione sociale. Anche le famiglie svolgono un ruolo centrale: un ambiente familiare stabile, comunicativo e accogliente rappresenta spesso un fattore protettivo contro la devianza.